Raffaele PONTICELLI, Prima figli, poi padri - Non si può essere veramente e pienamente padri, senza riscoprire e custodire la propria figliolanza! Come realizzare questo? Il contributo suggerisce...

Raffaele PONTICELLI, Prima figli, poi padri - Non si può essere veramente e pienamente padri, senza riscoprire e custodire la propria figliolanza! Come realizzare questo? Il contributo suggerisce...

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Non si può essere veramente e pienamente padri, senza riscoprire e custodire la propria figliolanza! Come realizzare questo? Il contributo suggerisce un itinerario nella memoria, quasi un’introspezione orante e meditabonda, alla riscoperta della figliolanza/paternità nella duplice direzione delle radici psicologiche – la famiglia di origine – e quella delle radici teologiche – la figliolanza da Dio –. Ma lo sguardo è lanciato anche ad altre figliolanze: verso la propria terra, il proprio ambiente, il contesto ecclesiale e verso i volti che maggiormente rappresentano la paternità oggettivamente e/o soggettivamente – il Vescovo, il padre spirituale, il confessore, un confratello… –. È una sorta di “viaggio spirituale” per riconciliarsi con la propria storia, come invita a fare Papa Francesco nella Patris Corde, ma anche per sviluppare una memoria grata, “organo” non solo del passato, ma del futuro. Lungo i sentieri percorsi si intravedono anche i tratti del volto di paternità che si vuole ricevere e offrire. Alla fine si suggeriscono alcune delle caratteristiche della formazione di cui i preti hanno e sentono bisogno, per crescere nella dimensione di una paternità che accetti anche le sfide più delicate e difficili di una Chiesa in uscita, ospedale da campo, lievito di fraternità.